venerdì 27 novembre 2015

45 anni, la fine di una storia è un nuovo inizio?

45 anni. Un importante traguardo per tante coppie. Per altre, come quella rappresentata nel film, è invece l'inatteso azzeramento di tante certezze e solidità costruite nel tempo. Crudele banco di prova dei sentimenti, servito da una regia essenziale e due attori magistrali, "45 anni" è un film che vive oltre le pieghe del suo stesso "non detto", celebrando, attraverso un anniversario di coppia, il funerale di un rito sentimentale e sociale. Quel che resta alla fine di questa storia è la nostra interpretazione di un gesto e dello sguardo di Charlotte Rampling. Più in là non possiamo spingerci. Perchè oltre quel limite cinematografico inizia la vita.



 

domenica 15 novembre 2015

Una preghiera per Parigi


Loro agiscono con l'odio...

Noi pensiamo con l'amore...

 

 




venerdì 13 novembre 2015

The lobster, distopie per una coppia

Una distopia gelida, ghignante e non conciliatoria.
Una commedia grottesca in cui la coppia è ridotta a mostruosa convenzione sociale, sorta di ultimo gradino precedente la disumanizzazione e il successivo ritorno alla "bestialità".
"The Lobster" è un film spiazzante ma anche coraggioso per quel suo trasformare la metafora nell'oggetto stesso della narrazione. Cinema dalle geometrie fosche e respingenti che, al di là del gradimento del pubblico, ha dalla sua un importante merito: quello di far discutere.






giovedì 5 novembre 2015

V for Vendetta...Ricorda il 5 Novembre

"I POPOLI NON DOVREBBERO AVERE PAURA DEI PROPRI GOVERNI, SONO I GOVERNI CHE DOVEREBBERO AVER PAURA DEI POPOLI..." Questo non accade nella realtà ma soltanto nei (bei) film. Però sarebbe bene ricordarsene sempre e non solo il 5 Novembre...



mercoledì 4 novembre 2015

"Salò o le 120 giornate di Sodoma", la profezia infernale di Pasolini

L'inferno di Pasolini è un luogo terreno e storicamente palpabile dove i diavoli hanno i connotati del potere e i dannati hanno quale unica colpa l'essere carne. I corpi sono oggetti da possedere, mortificare e infine dilaniare in ossequio a una filosofia consumistica priva di ragioni e di ragione. "Salò" spinge il pedale dell'irrappresentabile oltre il consentito solo per renderci meno ciechi di fronte a ciò che è già in atto.
E come tutte le profezie rimane scomodo, insostenibile e inesorabile ancora oggi a quarant'anni di distanza.