Un film, quello dell'ungherese Laszlo Nemes, capace di spazzare via le tante visioni hollywoodiane conciliatorie sull'Olocausto e di mettere il punto (forse definitivo) sui limiti e le responsabilità di un regista di fronte a ciò che è cinematograficamente "mostrabile".
Un film sull'orrore che si fa quasi "film dell'orrore", ma anche una parabola umana e misericordiosa sul significato della memoria storica collettiva.
Un'opera potente, unica e imprescindibile per ogni spettatore.
Da non perdere assolutamente.
Nel link sotto la recensione:
http://illustracinema.blogspot.it/2016/02/il-figlio-di-saul-un-canto-crudo-e.html
Disegno per "Il figlio di Saul" opera di Andrea Lupo |
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