L'inferno di Pasolini è un luogo terreno e storicamente palpabile dove i diavoli hanno i connotati del potere e i dannati hanno quale unica colpa l'essere carne. I corpi sono oggetti da possedere, mortificare e infine dilaniare in ossequio a una filosofia consumistica priva di ragioni e di ragione. "Salò" spinge il pedale dell'irrappresentabile oltre il consentito solo per renderci meno ciechi di fronte a ciò che è già in atto.
E come tutte le profezie rimane scomodo, insostenibile e inesorabile ancora oggi a quarant'anni di distanza.
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